Inquinamento da gas radon
Il radon è un gas radioattivo è la principale sorgente di radioattività’ naturale rappresenta la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta. Il rischio per la salute viene principalmente dai prodotti del decadimento radioattivo dell’uranio presente nel suolo. Durante la respirazione le particelle più’ piccole giungono fino ai polmoni e si fissano nei tessuti. Il rischio dipende dalla concentrazione e dalla durata dell’esposizione vale a dire che se si vive in un ambiente in cui il livello di radon è’ maggiore si rischia di più.
La sorgente più importante di radon è certo il suolo (ma anche alcuni materiali da costruzione come il tufo ). La normativa italiana ha stabilito una soglia di 200 Bq /mc per le nuove costruzioni e 4ooBq/mc per le abitazioni esistenti mentre EPA (Agenzia Americana per l’ambiente ) definisce a circa 132 Bq /mc il limite oltre il quale è’ consigliabile prevedere tecniche di riduzione del radon.
Il livello di radon varia considerevolmente durante il corso della giornata: di notte proprio quando si trascorre più’ tempo in casa raggiunge livelli più alti che di giorno. Per misurare la concentrazione di radon si possono usare dei dosimetri da posizionare nei piani più bassi dell’abitazione, il locale scelto deve essere tra quelli in cui si passa la maggior parte del tempo (camere da letto, salone ). I dosimetri sono in grado di fornire misure della concentrazione di radon di varia durata, da poche ore fino a un anno. Durante la misurazione è importante mantenere le normali abitudini di vita e il consueto utilizzo dei locali.
Inquinamento elettromagnetico
Le principali fonti di campo elettromagnetico sono le linee elettriche, i trasformatori, gli elettrodomestici, gl’impianti elettrici, i trasmettitori per le telecomunicazioni (antenne ripetitori, telefonia cellulare, radar, ecc.). Tutti i conduttori elettrici sotto tensione generano un campo elettrico e quando c’è un flusso di energia anche un campo magnetico. Questo significa che un campo elettrico è’ sempre presente anche quando l’energia non viene consumata. Un campo magnetico si genera invece solo quando l’energia elettrica viene consumata. Si sospetta che l’esposizione ai CEM a bassa tensione possano esercitare effetti negativi sull’organismo umano; insonnia, disturbi alla vista, cefalee, alterazione del ciclo mestruale, disturbi della sfera sessuale, aumentata incidenza di leucemia, immuno depressioni, malformazioni fetali, aborti, ecc. I CEM interferiscono con le vibrazioni del corpo umano (per esempio correnti celebrali) e possono essere considerati fattori di stress. Il campo elettrico può’ essere schermato tramite superfici schermanti, o cavi schermanti. Le linee di forza del campo magnetico ( elettrodotti ) invece possono estendersi attraverso tutti i materiali, quindi preventivamente si dovrebbero costruire edifici residenziali ad una distanza minima non inferiore a 200 metri dalle linee elettriche ad alta tensione e dalle linee ferroviarie elettriche.
Inquinamento Indoor
Esiste anche un inquinamento interno alle nostre case e le fonti principali possono essere rappresentate da: materiali da costruzione, collanti vernici rivestimenti. Il più’ noto inquinante chimico è la formaldeide contenuta in molti solventi e collanti e viene principalmente emessa da pannelli di compensato, truciolati, rivestimenti tessuti. L’entità’ delle emissioni è maggiore per i materiali nuovi ed è influenzata dall’umidità’ e dalla temperatura dell’ambiente. Altre fonti sono il fumo, i prodotti per la pulizia. Nei luoghi dove è’ presente un livello di 0,1 – 0,2 ppm (parti per milione) si possono manifestare fenomeni irritativi a carico degli occhi e arrossamenti cutanei, cefalee, nausea. Quindi è’ importante per quanto è possibile l’uso di prodotti con marchi ecologici che vengono conferiti a materiali ritenuti più sostenibili : ossia privi di sostanze tossiche e inquinanti, salubri e sicuri per gli occupanti, applicabili con tecniche sicure per i lavoratori, innocui in caso d’incendio, ottenuti con materie prime riutilizzabili e riciclabili.